L’olio di oliva è un prodotto consumato in tutto il mondo la cui produzione è legata fortemente all’area del mediterraneo. Le diverse aree sono contraddistinte dalla presenza di molte varietà di piante di olivo che testimoniano una biodiversità radicata nei territori. L’Italia è caratterizzata dalla più alta biodiversità della pianta di olivo al mondo. La filiera dell’olio nel sistema agroalimentare italiano è di forte impatto economico, sociale ed ambientale per natura e dimensioni, circa l’8% della superficie agricola utilizzata riguarda la coltivazione dell’olivo. Lo sviluppo di questo settore ha portato a privilegiare qualità e biodiversità. Le differenti varietà dimostrano adattabilità alle condizioni pedoclimatiche e assicurano produzione sostenibile e tipicità del prodotto. Tuttavia in Italia la produzione non riesce a soddisfare il fabbisogno per i consumi interni e per le esportazioni. L’UE, principale produttore a livello mondiale con l’80% della produzione, promuove la produzione e il consumo di olio di oliva di qualità. Recentemente alla luce della normativa UE relativa all’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine delle olive (Reg. UE 2095/2016), la tracciabilità ricopre un ruolo fondamentale per differenziare gli oli extra vergini di oliva e garantire al consumatore origine e qualità. In quest’ottica in questo studio è stata valutata la qualità di oli EVOO di diversa provenienza territoriale. La determinazione quantitativa ha riguardato l’analisi di acidi grassi: linolenic acid (18:3 Omega 3), linoleic acid (18:2 Omega 6), palmitoleic acid (C16:2), palmitic acid (16:0), oleic acid (18:1) mediante cromatografia liquida ad alta risoluzione ( HPLC-UV) e parametri di qualità previsti dal Consiglio Oleico Internazionale (COI).
Tracciabilità degli olii extravergine di oliva attraverso determinazioni di composti bioattivi / Tarola, A. M.; Jirillo, R.; Rapa, M.; Vinci, G.. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 475-478. (Intervento presentato al convegno Atti del Congresso AISME 2018 XXVIII CONGRESSO NAZIONALE DI SCIENZE MERCEOLOGICHE tenutosi a Firenze nel 21-23 Febbraio 2018).
Tracciabilità degli olii extravergine di oliva attraverso determinazioni di composti bioattivi
Tarola A. M.
;Jirillo R.;Rapa M.;Vinci G.
2018
Abstract
L’olio di oliva è un prodotto consumato in tutto il mondo la cui produzione è legata fortemente all’area del mediterraneo. Le diverse aree sono contraddistinte dalla presenza di molte varietà di piante di olivo che testimoniano una biodiversità radicata nei territori. L’Italia è caratterizzata dalla più alta biodiversità della pianta di olivo al mondo. La filiera dell’olio nel sistema agroalimentare italiano è di forte impatto economico, sociale ed ambientale per natura e dimensioni, circa l’8% della superficie agricola utilizzata riguarda la coltivazione dell’olivo. Lo sviluppo di questo settore ha portato a privilegiare qualità e biodiversità. Le differenti varietà dimostrano adattabilità alle condizioni pedoclimatiche e assicurano produzione sostenibile e tipicità del prodotto. Tuttavia in Italia la produzione non riesce a soddisfare il fabbisogno per i consumi interni e per le esportazioni. L’UE, principale produttore a livello mondiale con l’80% della produzione, promuove la produzione e il consumo di olio di oliva di qualità. Recentemente alla luce della normativa UE relativa all’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine delle olive (Reg. UE 2095/2016), la tracciabilità ricopre un ruolo fondamentale per differenziare gli oli extra vergini di oliva e garantire al consumatore origine e qualità. In quest’ottica in questo studio è stata valutata la qualità di oli EVOO di diversa provenienza territoriale. La determinazione quantitativa ha riguardato l’analisi di acidi grassi: linolenic acid (18:3 Omega 3), linoleic acid (18:2 Omega 6), palmitoleic acid (C16:2), palmitic acid (16:0), oleic acid (18:1) mediante cromatografia liquida ad alta risoluzione ( HPLC-UV) e parametri di qualità previsti dal Consiglio Oleico Internazionale (COI).File | Dimensione | Formato | |
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